L’asma bronchiale e la BPCO sono patologie delle vie respiratorie ad elevata prevalenza nella popolazione generale e rappresentano un serio problema di sanità pubblica, interessando in tutto il mondo circa 300 milioni di persone di tutte le età. Anche in Italia, con oltre 3 milioni di soggetti affetti (5% degli adulti; 10-12% dei bambini), l’asma e la BPCO costituiscono un problema sanitario di rilevante impatto socioeconomico, collocandosi come terza voce di spesa per il Sistema Sanitario Nazionale (SSN), in termini di costi diretti ed indiretti: visite in Pronto Soccorso (PS) e ricoveri ospedalieri, spesa farmaceutica, assenze e ridotto rendimento nel lavoro e a scuola, impegno di care-givers.
I costi individuali e collettivi sono imputabili soprattutto al mancato controllo clinico-funzionale delle patologie respiratorie, con particolare impegno di risorse per le forme di asma grave. I dati della pratica clinica quotidiana sono frammentari e documentano che frequentemente i pazienti ottengono un basso livello di controllo della patologia, soprattutto perché non ricevono cure adeguate, sia a causa di insufficiente monitoraggio della funzionalità respiratoria nel tempo, che per scarsa aderenza alle terapie prescritte. L’idea del progetto nasce dalla consapevolezza che le patologie respiratorie danno sintomi allarmanti per il paziente e per il Medico di Pronto Soccorso che lo accoglie in fase acuta. Numerose cause di dispnea possono infatti esporre il paziente a rischio di vita se non diagnosticate e trattate prontamente. In tal senso creare un link assistenziale funzionale ospedale-territorio che permetta al paziente in questione di essere preso in carico dal reparto di competenza e seguito per tutti i follow up necessari fino al controllo della patologia può essere risolutivo. Questo processo potrebbe nascere dalla divulgazione di best practice ed esperienze dei Reparti di Pneumologia come quello del Garibaldi Nesima di CT.