Lo scenario rappresentato dalle malattie autoimmuni sta cambiando rapidamente, quello che in passato rappresentavano malattie invalidanti, grazie alla possibilità di personalizzare fortemente la cura in base alle peculiari esigenze caratteristiche del paziente, si è avuto un ampio e differenziato portafoglio di soluzioni, arricchito dai biosimilari e dalla contemporanea disponibilità di farmaci innovativi.
Tuttavia, è necessario aggiornare sempre le capacità di gestione delle terapie stesse, dall’accesso alla programmazione e pianificazione dell’assistenza sanitaria e farmaceutica, capacità che deve essere sempre più integrata sempre pià alle competenze cliniche specifiche. Il clinico quindi è chiamato a esprimere competenze nella gestione dei processi di cura del paziente.
La complessità legata alla nuova fase, espressamente sottolineata nella presente proposta formativa, nasce sostanzialmente dal progressivo miglioramento delle condizioni sociosanitarie e dalla crescente disponibilità di farmaci efficaci sulle malattie acute che ha inciso sugli scenari di cura modificandone profondamente l’assetto. L’era COVID ha inoltre limitato il nostro atteggiamento e quello dei pazienti di avvalersi di sedi lontane dal proprio domicilio, quindi avere centri di riferimento sempre più prossimi non farà altro che, a fronte dell’invecchiamento della popolazione, una migliore presa in carico multidisciplinare del paziente afflitto da patologie croniche con disordini autoimmunitari.
Affrontare la cronicità significa raccogliere una «sfida di sistema, che deve andare oltre i limiti delle diverse istituzioni, superare i confini tra servizi sanitari e sociali, promuovere l’integrazione tra differenti professionalità, attribuire una effettiva ed efficace centralità alla persona e al suo progetto di cura e di vita». Questo primo incontro voluto dalla UOC di Medicina Interna dell’Ospedale di Battipaglia, che con il suo Ambulatorio di Reumatologia da anni cerca di farsi carico di queste problematiche assistenziali vuole rinsaldare sempre di più l’ospedale con il territorio, inteso come specialisti e medici dell’assistenza primaria.