Cari Colleghi,
è con orgoglio e soddisfazione che scriviamo queste righe per presentare “Nuove Frontiere in Medicina Clinica“ 3.0. La tempesta che stiamo attraversando ormai da molti mesi ha cambiato le vite di molti e le prospettive di tutti, la Sanità si trova messa a durissima prova, chiamata ad accettare una sfida a cui non era preparata ma a cui non si può sottrarre. in questo difficile contesto locale, nazionale, globale l’organizzazione di eventi congressuali ha sofferto non poco delle conseguenze del blocco degli spostamenti e della impossibilità ad incontrarci in presenza. Ma come spesso accade dove ci sono degli ostacoli lì nascono nuove opportunità ed abbiamo visto rapidamente svilupparsi efficaci modalità di comunicazione, incontro e formazione a distanza che hanno consentito, almeno in parte, di proseguire a trasmettere saperi e confrontare esperienze, cosa che per il medico è una parte essenziale del proprio iter formativo che, per definizione, non finisce mai. L’edizione 2020 di “Nuove Frontiere in Medicina Clinica“ ha dovuto adattarsi a questa necessità e lo ha fatto bene, ottenendo lusinghieri riscontri e grandi apprezzamenti. Quest’anno ci proponiamo di fare ancora di più.
Crediamo fortemente che la Medicina Clinica, nella sua visione globale del malato complesso, deve riprendersi una posizione predominante nel progetto gestionale del malato, specie del malato polipatologico ospedalizzato, integrando e coordinando la opportunità a ricorrere ad interventi specialistici senza cedere alla facile musa della settorializzazione del sapere medico, in alcuni casi più un alibi che una reale esigenza.
Da qui emerge la forte necessità di un approccio formativo in medicina clinica che faccia emergere l’approccio globale al paziente, la centralità ancora oggi (ai tempi dell’eco-fast e della medicina di precisione) della accurata raccolta anamnestica e dell’esame obiettivo che hanno rappresentato il fondamento storico della applicazione dei principi della Medicina Interna e che ancora oggi devono essere percepiti come la spina dorsale dell’approccio al malato. Ogni clinico ha il dovere di aggiornarsi e di implementare il proprio sapere medico grazie agli spunti derivanti dalle più recenti esperienze di ricerca e delle più recenti linee guida ma niente può sostituire i nostri occhi, le nostre orecchie, le nostre mani e soprattutto, il nostro cervello. Questo è quello che ci insegnano i nostri maestri, questo è quello che vogliamo insegnare alle nuove generazioni.
Alla luce di quanto detto, la edizione 2021 di “Nuove Frontiere in Medicina Clinica” vede un Congresso estremamente rinnovato, “ringiovanito”, durante il quale cercheremo di affrontare molte delle tematiche di maggiore interesse della Medicina Clinica grazie alla competenza di relatori di rilevo nazionale e internazionale. Inizieremo con una giornata inaugurale durante la quale potremo seguire tre letture su tematiche diverse tra loro, tutte di grande interesse e che hanno come minimo comun denominatore l’analisi del ruolo della medicina nelle diverse aree del sapere.
Nelle due giornate seguenti ci addentreremo nella discussione delle nuove frontiere cliniche e terapeutiche delle patologie cerebrovascolari, argomento che ha costituito in questi decenni parte sostanziale delle nostre linee di ricerca continuando ad emergere novità nell’approccio clinico ai diversi ictus ischemici, nella terapia della fase acuta, della malattia stabilizzata e nella prevenzione delle recidive. Continueremo con le nuove frontiere della pancreatologia in medicina interna, le novità terapeutiche nello scompenso cardiaco e una stimolante lettura sulle strategie comunicative e la disinformazione in medicina. Altro argomento che abbiamo deciso di affrontare riguarda la infettivologia oltre il COVID, discutendo di germi “difficili” che esistevano prima dell’avvento del SarsCoV2 e con i quali dovremo continuare a fare i conti e faremo il punto sui nuovi antibiotici che si rendono sempre più necessari visto il crescente problema mondiale delle antibiotico-resistenze. Ci addentreremo poi nella definizione dei nuovi paradigmi di trattamento per la riduzione del rischio cardiometabolico affrontandone diverse sfaccettature ed avremo anche quest’anno una sessione dedicata alle malattie rare con un focus sulla malattia di Fabry, lampante esempio di patologia rara sì, ma di pertinenza internistica. Non mancheranno i temi derivanti dalle nuove acquisizioni in ambito pneumologico, con una lettura che affronterà le numerose novità acquisite dell’ultimo anno.
Nell’introduzione alla prima edizione del nostro congresso scrivevamo: “Il superamento di una frontiera, soprattutto in medicina, ci pone subito un nuovo limite, e di conseguenza una nuova frontiera da raggiungere e superare”. Queste parole dopo l’esperienza del COVID19 acquisiscono un valore ancora maggiore e desideriamo riproporle come tagline del nostro congresso e simbolo di un approccio alla professione medica che vogliamo fare nostro.
Prof. Antonio Pinto
Prof. Antonino Tuttolomondo
Prof. Domenico Di Raimondo