La fibrillazione atriale è una delle aritmie più diffuse nella popolazione generale soprattutto negli anziani, e con un indice di incremento di frequenza che arriva fino a un 4/5% nella popolazione generale. La fibrillazione atriale si correla a scompenso cardiaco, ma soprattutto a eventi ischemici cerebrali, purtroppo assai frequenti in quei pazienti dove la terapia anticoagulante risultate essere inefficace e/o non appropriata. L’innovazione introdotta dai DOAC è entrata a far parte, ed è ampiamente riconosciuta anche dalle Linee Guida europee, delle opzioni farmacologiche a disposizione della classe medica per la profilassi ischemica nel paziente con fibrillazione atriale non valvolare.
I cardiologi desiderano promuovere aggiornamenti sulla terapia anticoagulante attraverso una modalità di formazione che sia non solo frontale, ma che coinvolga in prima persona i discenti per una maggiore efficacia educativa sia sotto l’aspetto terapeutico che diagnostico.
Diventa importante quindi il confronto anche attraverso la presentazione di casi clinici associando le tematiche, aggregando saperi e competenze con l’obiettivo di raggiungere una gestione condivisa del paziente con fibrillazione atriale. Infatti, è fondamentale la parte dedicata all’approfondimento delle tecniche ecocardiografiche ed emodinamiche per permettere al cardiologo una conoscenza più approfondita degli iter diagnostici da seguire.
Obiettivi
- Raggiungere una gestione condivisa del paziente con fibrillazione atriale tramite il confronto anche attraverso la presentazione di casi clinici associando le tematiche, aggregando saperi e competenze
- Permettere al cardiologo una conoscenza più approfondita degli iter diagnostici da seguire attraverso l’approfondimento delle tecniche ecocardiografiche ed emodinamiche