L’ecoendoscopia è la metodica diagnostica di prima scelta per la diagnosi delle linfoadenopatie ilari e mediastiniche e per la stadiazione linfonodale della neoplasia polmonare. L’approccio combinato transbronchiale (EBUSTBNA) e transesofageo eseguito con ecobroncoscopio (EUS-B-FNA), garantisce la possibilità di poter campionare tutte le stazioni linfonodali ilomediastiniche, in un’unica sessione operativa, con un solo strumento e da parte di un unico operatore (pneumologo interventista), consentendo quindi di evitare ritardi diagnostici e di risparmiare risorse sanitarie.
Entrambe le metodiche permettono anche di campionare direttamente lesioni parenchimali polmonari (come ad esempio neoplasie primitive del polmone) in contatto e/o adiacenti alle vie aeree o all’esofago.
La neoplasia polmonare rappresenta una delle più frequenti cause di neoplasia e di decesso per tumore, in entrambi i sessi e in tutto il mondo. La maggior parte di esse viene diagnosticata in stadio avanzato, tramite piccole biopsie o materiale citologico, come quello ottenuto con i prelievi ecoendoscopici.
Negli ultimi 15 anni, l’introduzione di nuovi farmaci a bersaglio molecolare ha garantito ai pazienti con tumore polmonare non a piccole cellule, avanzato o metastatico, un significativo miglioramento della prognosi, con un numero di effetti collaterali inferiore rispetto alla chemioterapia tradizionale. L’utilizzo di questi farmaci è subordinato alla ricerca di driver molecolari nel campione prelevato.
La conoscenza della tecnica endoscopica e una corretta gestione del tessuto ottenuto sono aspetti fondamentali per ottimizzare l’adeguatezza diagnostica del prelievo, che deve essere utilizzato non solo per una corretta classificazione istologica ma anche per l’esecuzione di analisi molecolari. L’approccio diagnostico multidisciplinare, ed in particolare la collaborazione fra pneumologo interventista, anatomo-patologo ed oncologo, è di primaria importanza nel raggiungimento di questi obiettivi.