Negli ultimi decenni la ricerca ha spesso sottolineato che il diabete mellito tipo 2 (DMT2) rappresenta molto più di un disturbo nei valori della glicemia. Nella maggioranza dei pazienti si rilevano comorbilità e fattori di rischio intrecciati in meccanismi di causa/effetto che sembrano scambiarsi agevolmente di ruolo: sovrappeso e obesità, ipertensione arteriosa, dislipidemia, stato infiammatorio. La sovrapposizione di più elementi fisiopatologici produce un pesante carico di complicanze di tipo micro e macrovascolare, come neuropatia e retinopatia, cardiopatia ischemica e ictus cerebrale. Si può facilmente verificare come la sola riduzione dei valori glicemici non sia sufficiente a migliorare gli esiti a lungo termine di questa malattia, in particolare quelli di natura macroangiopatica. Incidenza e mortalità delle principali complicanze cardiovascolari possono infatti non essere influenzate in modo soddisfacente anche quando si ottenga con la terapia un significativo controllo della della glicemia. In questo senso è anche rimarchevole il fatto che nel 70-80% dei soggetti con diabete tipo 2 il decesso si verifichi per una patologia cardiovascolare. Ad esempio il legame tra diabete tipo 2 e obesità è uno dei fattori da tenere in massima considerazione: nell'85-90% dei soggetti con DT2 si riscontra un peso corporeo eccessivo; reciprocamente, l'obesità è uno dei principali fattori di rischio per lo sviluppo di questo tipo di diabete. La perdita di peso, sebbene non facile da ottenere, può migliorare i sintomi del diabete e persino alterare la storia naturale della malattia. È necessario un approccio terapeutico innovativo che privilegi farmaci e altre misure generali in grado di agire di concerto sull'intero spettro dei fattori implicati nello sviluppo di complicanze del diabete. La necessità di trattare in modo specifico i singoli problemi con impatto cardiovascolare appare quindi inderogabile. Ci vengono opportunamente in aiuto particolari proprietà di farmaci entrati solo negli ultimi anni nei prontuari ufficiali. Da poco disponibile in Italia la combinazione in rapporto fisso fra insulina basale e GLP1 in un’unica penna in mono somministrazione giornaliera.
Migliora il controllo del diabete, riduce le ipoglicemie e il peso corporeo rispetto all’insulina glargine ovvero tutti i principali need ancora irrisolti nella gestione della persona con diabete.
Il principale vantaggio consiste nel fatto che con questa nuova formulazione è possibile raggiungere un controllo migliore della glicemia con una sola iniezione giornaliera, con basso rischio di ipoglicemia e con possibilità molto alte di controllare il peso in maniera adeguata. Skill Up rappresenta in questa ottica una opportunità formativa ad hoc per aggiornare in tema di diabete a partire dagli aspetti fisiopatologici, al trattamento con attenzione alle novità terapeutiche e agli algoritmi di terapia .