L’orticaria è una patologia abbastanza frequente che colpisce, almeno una volta nella vita, il 15-20% della popolazione. La forma cronica, definita da sintomi persistenti per oltre 6 settimane, riguarda circa l’1% della popolazione di cui almeno due terzi presentano una forma cronica spontanea che interessa principalmente la popolazione femminile di età compresa tra 20 e 40 anni. Questa forma può persistere nel tempo: l’80% dei malati ne soffre per più di un anno e nell’11% dei casi può durare fino a 5 anni, con sintomi persistenti e debilitanti che si manifestano quotidianamente. L’orticaria cronica spontanea (Chronic Spontaneous Urticaria – CSU) deve essere quindi considerata molto di più di una patologia dermatologica in quanto impatta pesantemente sulla qualità di vita del paziente: il prurito cronico ostacola il sonno con conseguente senso di spossatezza; d’altra parte la presenza di pomfi e angioedema può causare importanti disturbi emotivi e psicologici che portano il paziente a isolarsi dalla vita sociale e lavorativa. Mentre la diagnosi clinica di CSU è generalmente semplice, questo non si può dire della diagnosi eziologica: l’orticaria cronica spontanea è una patologia piuttosto complessa i cui meccanismi patogenetici non sono stati ancora del tutto svelati.
Obiettivi
L’ obiettivo del corso è volto ad approfondire vari aspetti dell’orticaria cronica, dalla classificazione, all’epidemiologia, alla patogenesi e al burden of disease. Inoltre scopo dell’evento è quello di sensibilizzare gli specialisti sulle nuove prospettive terapeutiche al fine di migliorare in modo significativo la qualità della vita nei pazienti affetti da orticaria cronica spontanea.