Il sistema immunitario è da tempo al centro dell’attenzione dei ricercatori per capire le modalità con cui attraverso un'interazione con le cellule tumorali, esercita un ruolo nella lotta contro il cancro.
In tempi recenti, l’immunoterapia ha raggiunto risultati di grande rilievo tant’è che si parla dell’immuno-oncologia come la terza ondata importante nella cura dei tumori dopo la chemioterapia e la terapia a bersaglio molecolare.
Gli immunoterapici, sono farmaci che agiscono sul sistema immunitario dell’organismo per stimolarlo ad attaccare le cellule tumorali.
Il sistema immunitario è il sistema di difesa naturale del nostro organismo, proteggendolo da infezioni e malattie.
In tempo di Covid-19, la ricerca si è soffermata maggiormente per capire anche il ruolo del sistema immunitario nel paziente oncologico affetto da SARS-Cov-2.
Le cellule tumorali sono molto diverse dalle cellule normali dell’organismo perché hanno un codice genetico (DNA) danneggiato, e per questo motivo si riproducono in modo incontrollato.
Il sistema immunitario è di solito abbastanza forte da attaccarle quando è in grado di riconoscerle.
Tuttavia, le cellule tumorali spesso riescono a mascherarsi, assumendo l’aspetto di cellule normali, e ingannano in questo modo il sistema immunitario che non le riconosce come pericolose. Inoltre, come i virus, le cellule tumorali possono mutare, ossia cambiare, nel tempo, e quindi sfuggire alla risposta immunitaria.
Le terapie immuno-oncologiche attivano il sistema immunitario, mettendolo nella condizione di riconoscere e attaccare le cellule tumorali, come anche di tenerne sotto controllo la crescita talvolta per molti anni dopo la sospensione della terapia.
La terapia a bersaglio molecolare o targeted therapy cerca di essere, mirata: ciò significa che la sua azione è diretta in modo specifico contro un ‘bersaglio’ presente soltanto nelle cellule tumorali, o comunque con una maggiore espressione in queste rispetto alle cellule normali.
In genere, il bersaglio è un recettore presente sulla superficie o all’interno della cellula tumorale: in entrambi i casi si tratta di componenti indispensabili per la crescita della cellula, che sono bloccati e non possono più svolgere la loro azione.
In alcuni casi il farmaco è, invece, diretto non contro il recettore, ma contro la molecola che vi si lega per attivarlo (ligando).
L’obiettivo formativo di questo evento è favorire l’aggiornamento, il confronto tra gli specialisti, la valutazione dei benefici ottenuti, la tollerabilità e le interazioni tra l’infezione da SARS-Cov-2 e i farmaci a bersaglio molecolare ed immunologici allo scopo di offrire al paziente un miglior percorso terapeutico.