La terapia di supporto, nota anche come terapia adiuvante o terapia palliativa, mira ad alleviare i sintomi causati da patologie gravi, quali per esempio il cancro. Si può somministrare in qualsiasi fase del percorso di cura e coinvolge diversi aspetti la cura della persona, il supporto psicologico, il sostegno sociale, la sfera ambientale e l’alimentazione del paziente, insomma qualsiasi intervento che possa ridurre il dolore e migliorare la qualità di vita del paziente, rendendo le terapie più sopportabili. Erroneamente si è portati a pensare che si tratti di interventi destinati alle fasi terminali della malattia, ma oggi la loro applicazione è quanto mai diffusa, a cominciare dal momento della prima diagnosi. La terapia di supporto in oncologia non si sostituisce alle terapie tradizionali e ai farmaci, ma interviene per aiutare il paziente ad affrontare il dolore e gli effetti collaterali della malattia o dei trattamenti radioterapici e chemioterapici. Le dimensioni del problema sono grandi, si stima ad esempio che il 40% dei pazienti oncologici soffre di infezioni orofaringe e candida. Infatti tra gli effetti più frequenti ci sono proprio le mucositi , la nausea, l’affaticamento e il dolore. Il dolore è una condizione costante del paziente oncologico che non sempre viene presa in esame. Una distinzione importante per una corretta diagnosi è l’identificazione del dolore episodico intenso (DEI) ovvero un’esacerbazione transitoria severa del dolore in un paziente con un dolore di base ben controllato. La prevalenza del DEI è molto variabile tanto in letteratura quanto nella pratica clinica, si stima tra il 20% e l’90% dei pazienti oncologici. Il DEI, in particolare se intenso e non controllato, impatta significativamente sulla qualità di vita del paziente ed aumenta lo sconforto psicologico. Occorre dunque una presa a carico attiva e rapida.
L’efficacia e i benefici delle cure palliative sono stati dimostrati da numerosi studi: ricevere terapie di supporto gioverebbe al paziente, riducendo la durata dei ricoveri e l’intensità degli effetti collaterali, ma anche ai familiari, che hanno riferito un maggiore livello di soddisfazione e di serenità nell’affiancare il malato nel suo percorso di malattia e di cura.
OBIETTIVI FORMATIVI
- Creare un vero luogo di confronto in cui gli specialisti potranno «dire quella parola in più» nell’ottica di comprendere a fondo quanto il sostegno delle terapie di supporto migliori l’outcome del paziente oncologico
- Condividere l’intervento delle terapie di supporto nella gestione del paziente oncologico
- Sottolineare i benefici delle terapie di supporto
- Risolvere controversie sulla gestione della patologia oncologica nell’ottica di una crescita professionale comune